Colloquio psicologico
Il colloquio psicologico è definibile, nel significato più ampio proposto da un importante psicologo, filosofo, pedagogista e biologo di nome Piaget, come: “parlare con il paziente, seguendolo nelle risposte (la sua nascita, le sue esperienze, le sue storie di vita, i suoi talenti, i suoi disagi, le sue paure etc. ) senza sapere dove affiorerà la sua idea ma verrà condotto dolcemente verso le zone critiche mantenendo la conversazione su un terreno fecondo”. In altre parole, lo psicologo, attraverso un colloquio che può apparire del tutto normale, ha gli strumenti per poter individuare le aree critiche del paziente, quelle che sono per lui fonte di sofferenza e lo hanno portato fin lì’. Ed è in grado, molto gradualmente, di fornire al paziente quegli stessi strumenti attraverso cui affrontare meglio i suoi disagi e, nel migliore dei casi, risolverli.
Il termine colloquio deriva dal verbo latino colloqui: parlare con, parlare insieme. Dunque, il colloquio psicologico è un particolare tipo di tecnica caratterizzata da uno scambio verbale in una situazione di interazione psichica tra due persone, che permette lo svilupparsi di un processo di conoscenza. Per raggiungere tale obiettivo è indispensabile che ci sia il consenso a discutere, parlare, trattare insieme un tema o un argomento in cui il soggetto (cioè il paziente) è valorizzato, ma mai giudicato (sottoposto a giudizio valutativo). Lo psicologo non giudicherà mai il suo paziente quali che siano i racconti che lui gli farà. Il paziente e’ un soggetto sofferente cui dare sollievo attraverso il dialogo.