Psicoterapia
Che cos’è la psicoterapia
La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico ha l’obiettivo di alleviare le sofferenze emotive, migliora le resistenze alla malattia (sia essa di natura organica che mentale), dà maggiore significato alla vita e reca conforto grazie a una maggiore consapevolezza del proprio funzionamento da parte del paziente.
Tutto ha inizio dalla psiche perché la psiche è tutto ciò che l’uomo vive: pensieri, desideri, fantasie, sentimenti, ideali, progetti.
E la psiche inevitabilmente si costituisce anche all’interno delle relazioni con altre persone.
Per molto tempo la figura dello psicologo è stata stigmatizzata e molte persone rifuggono nel chiedere un aiuto per paura di essere etichettati come “pazzi, malati di mente”.
Al giorno d’oggi non è più così e c’è un maggiore interesse nella promozione del benessere psicologico.
“Mens sana in corpore sano” significa che per curare un corpo è necessario avere una “mente sana”, equilibrata, serena, in grado di fronteggiare i cambiamenti e i disagi che tutti noi possiamo vivere nel quotidiano.
La psicoterapia è indicata nelle situazioni in cui le aree problematiche che la persona riferisce riguardano l’intera sfera del sé, l’atteggiamento verso gli altri con difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane come il lavoro, l’amore, la sessualità, la vita sociale e la creatività di cui ne è compromesso il funzionamento.
A cosa serve la psicoterapia
La psicoterapia ha come obiettivo l’esplorazione di aspetti profondi, delle caratteristiche di personalità del soggetto che necessitano l’intervento, il lavoro su di essi e una maggiore presa di consapevolezza sul funzionamento globale in vista di un cambiamento, in vista di uno stato di maggiore benessere della persona.
In pratica, lo scopo è sciogliere i meccanismi psichici che sono d’intralcio a una vita psicologica equilibrata e la psicoterapia psicoanalitica interviene proprio laddove le difficoltà non possono essere risolte tramite il lato cosciente della persona.
Come si svolge una seduta psicoterapeutica
Vi sono principalmente due tipologie di psicoterapia: quella dinamica e quella cognitivo-comportamentale.
La terapia cognitiva- comportamentale si concentra sui comportamenti, sui pensieri e sulle sensazioni coscienti tentando di sfruttare il ragionamento per indicare ai pazienti strategie per controllare e disinnescare le emozioni troppo intense, per modificare e padroneggiare i loro pensieri e per normalizzare il loro comportamento.
La psicoterapia dinamica o psicoanalitica invece, si interessa dei conflitti inconsci più profondi che possono creare ripercussioni su comportamenti, pensieri e sensazioni; si tenta di spingersi nel profondo delle esperienze e delle relazioni precoci e problematiche e di trovare soluzioni grazie alle quali l’intera personalità possa liberarsi da questi intralci e limitazioni.
Dunque, questo approccio guarda alle fondamenta profonde e inconsce dei problemi attuali del paziente.
Quando si usa la psicoterapia
Come ho scritto sopra, la psicoterapia è rivolta a chi sta affrontando una situazione di criticità che coinvolge l’intera sfera personale e l’atteggiamento verso gli altri. Tale criticità ha un esito negativo nello svolgimento delle normali attività quotidiane come il lavoro, le relazioni, la famiglia, la sessualità.
Quanto dura un percorso psicoterapeutico
Non si può definire con precisione quanto possa essere lungo un percorso psicoterapeutico perché ci sono molte variabili in gioco. Mediamente i percorsi possono da durare alcuni mesi, ad anni con frequenza variabile di una, due, tre volte alla settimana in base alla decisione che terapeuta e paziente prendono insieme.
La psicoterapia funziona nella misura in cui produce cambiamento, consapevolezza e soddisfazione. Una persona che è soddisfatta è in grado di sperimentare la felicità perché questo è una guida verso relazioni maggiormente gratificanti nel lavoro, in amore e nella vita sociale.
Quando si conclude il percorso psicoterapeutico
La conclusione del lavoro psicoterapeutico avviene quando si ha una risoluzione dei sintomi e delle difficoltà che influenzano il comportamento, le sensazioni, le relazioni; quindi, quando il paziente raggiunge una soddisfazione complessiva per la propria esistenza e si sente maggiormente equilibrato rispetto a quando ha iniziato il percorso.
Anche la conclusione del percorso è sempre insita nella relazione terapeutica che è un processo condiviso che matura progressivamente.